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Sui luoghi di San Tommaso d’Aquino

Data Evento: 18/06/2017 - Club Rotary: Rotary Club Cassino

Nella giornata di domenica 18 giugno 2017, dalle h 09,30 alle h 18,00 circa, il Rotary Club di Cassino Vi invita alla Visita della città di Aquino, sui luoghi di San Tommaso d’Aquino, con estensione, nel pomeriggio, alla Rocca Janula a Cassino, sui luoghi di San Benedetto.

Costo per pranzo e bus Euro 60,00. Per i soci ha valore di conviviale.

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In apertura di giornata, nella Chiesa della Madonna della Libera, dopo i saluti del Sindaco della Città di Aquino (FR), dott. Libero Mazzaroppi, e dopo il briefing dell’intera giornata, vi sarà una breve prolusione tenuta dal dott. Tommaso Miele e dalla dott.ssa Elisa Canetri, responsabile archeologica del Museo di Aquino (FR), dal titolo “Sui luoghi di San Tommaso d'Aquino e San Benedetto”.

 

Programma della giornata:

h 09,30: ritrovo ad Aquino, nel parcheggio sottostante la Chiesa della Madonna della Libera.

h 09,45: visita alla Chiesa della Madonna della Libera e prolusione del dott. Tommaso Miele e della dott.ssa Elisa Canetri dal titolo “Sui luoghi di San Tommaso d'Aquino e San Benedetto”.

 

 

La Chiesa della Madonna della Libera è una chiesa del IX secolo fatta edificare da due prozie di San Tommaso sui resti di un antico tempio di Ercole Liberatore (di qui Madonna della Libera) che sorgeva lungo la Via Latina. Essa è una delle più belle chiese di tutto il circondario, nonché luogo più amato dagli Aquinati.

L’edificio, in puro stile romanico-benedettino, da molti è stato accostato, e qualcuno l’ha definito addirittura una copia, della chiesa abbaziale di Montecassino dell’abate Desiderio, monastero tra l’altro visivamente unito alla chiesa aquinate.

Eretto in un arco di tempo tra il mille e il millecento, il tempio ancora oggi, da svariari studi, presenta molte zone d’ombra nella sua storia, tra queste anche la data esatta dell’edificazione. E’ stata costruita con il tipico travertino “morbido” locale che molti secoli più tardi sarà usato anche per la costruzione della nuova Cattedrale di Aquino e usando tra l’altro anche il numerosissimo materiale frammentario dei resti degli edifici romani che circondavano il luogo in cui stava sorgendo.

Disseminate nelle mura della chiesa, si notano numerosi reperti anche di rilevante interesse archeologico e documentario. Frammenti di marmi di grande dimensioni, epigrafi, metope, cornici, rilievi tombali, alcuni anche nelle pareti interne, conferiscono a tutto l’insieme un’atmosfera di grande suggestione.

Ideata e voluta in un luogo una volta isolato, quasi a far da raccordo tra la città romana e la nuova città medievale che andava nascendo, imponente nel verde che la circondava, in cima ad una altura che si specchiava nel lago sottostante, con ancora tutta la sua imponenza nonostante il luogo non sia più quello di allora benché le costruzioni l’abbiano ormai quasi assediata.
La chiesa sorge su un’alta scalea composta da tre rampe di sette scalini ciascuna e posta proprio di fronte al sito dell’antica Aquinum.

L’ultimo ripiano che precede il piano d’ingresso, in una sistemazione degli anni quaranta, è stato trasformato in un breve tratto di via romana, con basole disperse dell’attigua via Latina; il piano d’ingresso invece è disseminato, presumibilmente già dall’espoca della costruzione, da numerosi massi con incise “tabulae lusoriae” un gioco molto in voga nell’antica Roma, molto simile all’attuale “tris”.

Su questo piano d’ingresso si innalzano i pilastri di un grandioso portico a tre arcate che hanno per base pezzi di cornicione, quasi sicuramente provenienti dall’edificio del Capitolium come anche i capitelli dei contropilastri costituiti da frammenti di un ricco soffitto a cassettoni.
Solo da poco e solo attraverso la visione di alcune stampe dell’inizio del secolo scorso (‘800), si è scoperto che il portico è un’aggiunta ottocentesca, ben inserita nell’insieme, tanto da mimetizzarsi anche agli occhi dei più attenti studiosi.

Ottocentesco è anche il rosone posto al centro della facciata nel punto prima occupato da una grande bifora.

La parete della facciata, a sinistra, è occupata dal campanile la cui base è quasi interamente costituita da marmi di spoglio, fatto questo che in passato ha spinto molti a supporre che fosse parte di un tempio romano, ipotesi oggi respinta dai più.

Il grandioso portale centrale, di maestosa e solenne bellezza, ha per stipiti uno stupendo fregio romano della lunghezza complessiva di circa sette metri costituito da foglie d’acanto in rilievo.

Sopra il portale, all’interno di un arco marmoreo a tutto sesto, vi è un mosaico di stupefacente armonia.

Per ulteriori informazioni:

http://www.comune.aquino.fr.it/home/luoghi/chiesa-della-madonna-della-libera/

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h 10:30: visita con guida al Museo della Città di Aquino, ove è custodito il famoso sarcofago in alabastro delle quadrighe, trafugato una trentina di anni fa e ritrovato nel 2015 in Inghilterra.

 

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